La nostra Protezione Civile Sezionale  Riflessioni e prospettive

La protezione civile della sezione di Venezia  nata nel 1999, si può dire che abbia ormai raggiunto la sua maturità, messa alla prova nelle emergenze che purtroppo si sono verificate negli ultimi anni.
Il nostro nucleo appena formato aveva subito raggiunto un numero ragguardevole di volontari, solo qualcuno aveva esperienze e motivazioni alle spalle e, molti altri si sono semplicemente iscritti , e così un po’ alla volta , dopo i primi momenti di entusiasmo , ne abbiamo perso  una buona metà.
Sono rimasti i più motivati, forse i più liberi da motivi di lavoro, una trentina di alpini e non che provengono dei Gruppi di Mira Mestre S.Donà Scorzè; è da questo gruppo che si è potuto attingere con la necessaria sicurezza gli uomini disponibili per gli impieghi che si sono presentati.
Un duro colpo alla progressiva diminuzione della nostra forza è stato quello inferto dallo spegnersi della bella esperienza della squadra medica sezionale che si è ridotta fortemente anche in conseguenza della indisponibilità del medico fondatore .
Niente, comunque, è irreversibile le nostre dotazioni sono state conferite alla Sezione di Padova che dal 2009 raccoglie in una Squadra Medica “mista” volontari che provengono da Vicenza , Padova e Venezia, personalmente ancora spero di poter riavviare questa esperienza.
Un po’ di storia …  nel 1999 e 2000 l’alluvione in Val d’Aosta con il nostro primo reale impiego, poi solo esercitazioni della P.C. alpina del Triveneto a Feltre, Conegliano, Schio, Alpago  a Belluno due volte. Il  2005  ci ha visto impegnati a Roma nelle operazioni di accoglienza dei fedeli, per i funerali di Giovanni Paolo II montando e smontando la tendopoli di Tor Vergata .Nel 2006, 2007, 2008  siamo stati impegnati a dare una mano per la buona riuscita delle nostre Adunate Nazionali;  ad Asiago siamo stati impegnati in venti per il pattugliamento della viabilità e in cinque come squadra medica, a Cuneo 2007 in quattro come squadra medica, a Bassano  in dieci per la viabilità e in sei per la squadra medica.
Numeri di tutto rispetto se proporzionati alla reale forza
Poi il terremoto in Abruzzo per tutto il 2009. E qui abbiamo preso forza e consapevolezza, abbiamo imparato tanto e …. confrontandoci con gli altri anche acquistato sicurezza.
Nel nostro piccolo siamo stati in grado  di inviare personale e attrezzature, abbiamo fatto gli idraulici, gli elettricisti, i carpentieri e i cuochi tutto questo utilizzando la preparazione  e la dimestichezza che abbiamo imparato nel mondo del lavoro. Ben 12 volontari si sono alternati anche per tre settimane.
La nostra prima squadra è partita per la seconda settimana di assistenza alla popolazione dopo la notte del Terremoto, poi sono seguite altre quattro settimane  delle quali l’ultima  a fine Novembre.

L’ultimo impegno è stato a Monteforte d’Alpone,( >> ) in occasione dell’alluvione dello scorso Novembre, dove siamo stati presenti con i nostri automezzi, le nostre pompe, i nostri gruppi elettrogeni con sette volontari.

Oltre a questi impegni importanti siamo stati invitati a partecipare, a dare assistenza alla Maratona di Jesolo, di Venezia e altre manifestazioni sportive nelle zone di nostra pertinenza.
Ma guardiamo al futuro! La  P.C. dell’ANA  di recente è stata incaricata dal Dipartimento della P.C. Nazionale di darsi una struttura organizzata autonoma pronta a partire, una Colonna Mobile Nazionale della Associazione Alpini.
Per capire bene cos’è questa nuova struttura qui sotto riporto quanto ha scritto sul Portale dell’ANA il Coordinatore Nazionale della Protezione civile ANA  Giuseppe Bonaldi:
“L’emergenza Abruzzo, che ha visto coinvolta in maniera importante, per oltre un anno, tutta la nostra struttura di PC nel soccorso alla popolazione colpita dal terrificante sisma del 6 aprile 2009, ha portato, a noi e al Dipartimento parecchi insegnamenti. Operavamo in diversi campi di accoglienza, con la presenza anche di altre organizzazioni di volontariato e in alcuni casi la complessa conduzione poteva far sorgere incomprensioni e difficoltà della gestione. Ora, in caso di emergenze, con la costituzione della nostra colonna mobile, teoricamente avremo assegnato in modo esclusivo il campo di accoglienza, il che permetterà ai nostri volontari la gestione completa e univoca di ogni tipologia emergenziale.
L’argomento è di fondamentale importanza per l’autonomia della nostra Associazione e il riconoscimento da parte del Dipartimento del nostro progetto significa il riconoscimento della capacità operativa di tutta la struttura della nostra Protezione civile e in particolare delle professionalità dei nostri volontari. Il criterio che ci ha guidato nella formulazione del nostro progetto di Colonna Mobile è stato quello di evidenziare tutte le consolidate, esclusive e uniche competenze professionali, che sono patrimonio dei volontari; in particolare abbiamo strutturato il progetto con un’indispensabile componente logistica che è indirizzata alla creazione di un campo di accoglienza idoneo per 250 persone”.

La prossima sfida per la Sezione di Venezia sarà quella di impegnarsi nella partecipazione a questa colonna fornendo idraulici, carpentieri, elettricisti, cuochi.che saranno inseriti in squadre pronte a partire, ovviamente in turno di disponibilità, o nelle altre pronte a dare il giusto rincalzo.
Questo tipo di  organizzazione ci dovrebbe consentire di allinearci alle altre Sezioni considerato che noi non abbiamo la possibilità di essere in ogni momento pronti a partire, come alcune Sezioni che hanno gente, mezzi e attrezzature sempre pronti; con l’organizzazione della colonna mobile tutto questo dovrebbe essere normalizzato, preordinato.
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Questo è lo stato dell’arte, l’ attuale situazione del nucleo di protezione civile della Sezione di Venezia, un nucleo piccolo ma in grado di agire, realizzato con pazienza e caparbietà.
Non abbiamo mai voluto mollare, ci siamo  attrezzati da soli con l’aiuto dei nostri rispettivi Gruppi e con qualche contributo spot di due banche, ci auguriamo che nel prossimo futuro possano arrivare un po’ di fondi per poter completare dotazioni e preparazione, questo continuando a  confidare nella generosità degli  sponsor e  da quest’anno dai proventi della donazione del cinque per mille.
Alla fine di questo articolo sulla Protezione Civile della nostra Sezione ritengo doveroso ringraziare tutti i volontari che a vario titolo , con intensità di partecipazione diversa, sempre proporzionata alla gravità dell’impegno, hanno dedicato il loro tempo, e non solo, a questa nobile e importante forma di solidarietà. Volutamente non ho nominato nessuno.

 

 

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